30/10/2018
Il decalogo per una buona mobilita' elettrica
Nel primo semestre del 2018 in Italia sono state immatricolate l'89% in più rispetto alle auto immatricolate nello stesso periodo nel 2017 [fonte E-Mobility Report 2018 di Energy&Strategy Group, That’s Mobility].
Certo, in Italia i numeri di nuove immatricolazioni nel 2017 sono ancora piccoli (0.24% sul totale) ma le proiezioni di crescita risultano strabilianti.
Il network I Feel Greeen si pone come obiettivo di dare suggerimenti e consigli utili per interpretare correttamente il trend della mobilità elettrica, saperlo sfruttare e poterlo cavalcare positivamente sin da oggi.
E così è stato fatto per le Pubbliche amministrazioni e i decisori. Un vero e proprio decalogo di suggerimenti per rendere la mobilità elettrica più competitiva e più diffusa nel nostro Paese.

- Adeguata localizzazione dell’infrastruttura
- Potenziamento dell’infrastruttura di ricarica
- Garantire l’interoperabilità tra le infrastrutture esistenti
- Introduzione di tariffe per la fornitura di energia elettrica
- Chiarimento sul quadro regolatorio relativo ai soggetti abilitati alla vendita di energia per la ricarica
- Re-introduzione di incentivi per i veicoli elettrici o introduzione di disincentivi all’immatricolazione di veicoli tradizionali
- Istruire i concessionari a ragionare in termini di TCO (Total Cost of Ownership – il costo di un veicolo lungo tutta la vita utile)
- Accelerare il processo normativo che permetta il V2X (Vehicle to Everything)
- Creazione di una piattaforma nazionale di censimento dell’infrastruttura di ricarica
- Revamping infrastruttura esistente non a norma
Spunti di riflessione che devono interagire - sinergicamente - con alcune false credenze lato "consumer" che ostacolano, ancora, l'esplosione della mobilità elettrica nel nostro paese.
Perchè se è vero che alcune delle principali barriere all'esplosione della mobilità elettrica sono gli elevati costi di acquisto, una percepita inadeguatezza delle infrastrutture e una autonomia limitata (range anxiety) [fonte E-mobility Report 2018, MP] è pur vero che molte di queste credenze hanno radici che nulla hanno a che vedere con l'oggettività dello stato di fatto bensì con convinzioni indotte da un modello di vita che ci rassicura, che ci conforta (confort zone). Ma questa è un'altra tematica estremamente interessante di cui parleremo nei prossim post!